AG Fronzoni: L'Uomo Minimalista Italiano

Conosci l’eclettico ideatore di due icone Valextra.

 "Progettare non è solo una professione ma un modo di vivere", diceva AG Fronzoni, il compianto designer industriale italiano, illustratore, architetto, grafico e professore - per citare solo alcuni settori in cui si è fatto riconoscere. 

 

Fronzoni, che ha sempre preferito essere conosciuto con le sue iniziali AG piuttosto che usare il nome completo di Angiolo Giuseppe, era dotato di abilità poliedriche eccellenti in ogni professione svolta, immergendosi nel mondo del design con approccio di sfida alle convenzioni in ogni direzione. 


Nato a Pistoia nel 1922, prima di trasferirsi a Milano nel 1956 è già famoso nel suo campo come un minimalista devoto, preferendo il design essenziale e l'espressione senza fronzoli. 

Questo concetto si estendeva anche alla sua sfera personale. Noto per il suo guardaroba esclusivamente in bianco e nero, esaltava le virtù della vita senza ostentazioni.

 

 "Abbiamo bisogno di puntare all'essenziale, di eliminare l’eccesso, ogni orpello inutile, di elaborare un concetto su basi matematiche, su idee fondamentali, su strutture elementari”; una delle sue più famose affermazioni è: "Dobbiamo assolutamente evitare gli sprechi e gli eccessi".

“Bisogna puntare all'essenziale”

Le sue creazioni sono a promemoria del suo impegno nel suo mestiere. Dalla lampada Quadra che ha disegnato nel 1962, il quadrato montato a parete che giustappone luce e ombra grazie al suo bagliore retroilluminato, a Serie 64, la collezione di mobili, fiera nel suo rigore minimalista, che ha presentato nel 1964, il suo contributo al design d'interni è venerato in tutto il mondo.

 

La sua esplorazione del mondo del design lo porterà poi alla grafica. Negli anni Sessanta, diviene direttore artistico della rivista Casabella, disegnando il suo layout e le copertine nella sua caratteristica estetica di ispirazione razionale e disegna manifesti per mostre dell'artista Luciano Fontana e del designer Gio Ponti. È questo il momento in cui diventerà anche parte essenziale della storia di Valextra.


Nel 1962, Fronzoni collabora con il fondatore di Valextra Giovanni Fontana per progettare l'iconica valigetta Forma Zero. L’intento di esaltare la purezza della forma e della costruzione, avrebbe poi unito Valextra e Fronzoni nella ricerca condivisa di fondere la funzione con la raffinatezza ed essenzialmente progettare la bellezza. A Fronzoni si deve anche il disegno del caratteristico logo "little luggage" di Valextra; una tipografia in bianco e nero in linea con il suo approccio minimalista.

"Non ho disegnato molte opere colorate. Ho usato il colore solo quando ho pensato che fosse funzionale al messaggio", ha detto riguardo alla decisione di limitare la sua tavolozza. "Comunque, non trovate che il bianco e il nero siano i colori dell'immaginazione? I colori in un mondo fatto di immagini ideali? Tuttavia, questa sintesi [del bianco e del nero] non è una rappresentazione di qualcos'altro. Non è una simulazione di qualcosa che non esiste, ma una realtà nuova e inaspettata".

 

Nuovo e inaspettato, attuale e iconico, il contributo di Fronzoni al design lascia un'eredità di esplorazioni coraggiose e idee audaci - a Valextra e oltre. Dalla fine degli anni Sessanta alla sua morte nel 2002, ha dedicato la sua vita all'insegnamento, fondando l'Istituto di Comunicazione Visiva di Milano e ispirando una nuova generazione di creativi nel mondo del design.

 

A marzo 1995, condivise con Domus Magazine quanto disse ai suoi giovani studenti "che il progettare la loro esistenza è l'impegno principale di cui devono preoccuparsi; questo impegno deve essere continuo e totale, non transitorio e relativo". Giulio Carlo Argan diceva che chi rinuncia al suo progetto accetta di essere progetto altrui". Era, ha detto, "una frase che tutti dovrebbero tenere a mente, con tutte le sue relative implicazioni: gli obiettivi, i significati, l'aspirazione a prendersi più cura della propria esistenza, e ad aiutare gli altri a realizzarsi".