“Observed Through Wonder” Il secondo tema delle Feste Valextra è un inno alla meraviglia di Milano

il Maestro e Direttore Artistico teatrale Paolo Gavazzeni ci svela cosa rende così esclusivo l’evento della Prima della Scala

Fra le eccellenze che donano a Milano un animo caldo, intimo e allo stesso tempo mondano, in contrasto con la sobria e rigida linearità dei palazzi, spicca il teatro Alla Scala. Quando si pensa alle Feste e alle tradizioni di Milano, la mente vola subito allo sfarzo scintillante che avvolge la Prima della Scala, evento d’apertura della Stagione Scaligera.

Questa tradizione avviene ogni 7 dicembre, in coincidenza con il giorno del Santo Patrono di Milano Sant’Ambrogio, e mantiene nel tempo un carisma unico e ineguagliabile, riconosciuto tale in tutto il mondo.

 

Per il secondo tema della Campagna Valextra delle Feste 2022, dedicato al clima festoso di Milano e alle sue tradizioni, abbiamo avuto il piacere di conoscere il maestro Paolo Gavazzeni, direttore artistico teatrale e nipote dell'indimenticato Gianandrea Gavazzeni, che è stato direttore d'orchestra, compositore, musicologo e saggista di fama internazionale.

 

Amante e sostenitore della bellezza, con origini familiari legate a una forte passione per la musica , riconosce parte della sua sensibilità artistica e professionale proprio nella figura del nonno, che diresse anche numerose Prime de La Scala di Milano, nel secolo scorso. Da lui ha colto il rispetto discreto per tutte le persone che lavorano in teatro, il senso di collettività, che permette l’eccellenza nella messa in scena di un’Opera.

 

Gli abbiamo chiesto, per la seconda vetrina Valextra dedicata all’aspetto glamour di Milano, qual è il segreto per cui l’evento della Prima della Scala rimane nel tempo così partecipato; ci ha raccontato le origini coraggiose e volitive di questo splendido teatro, portandoci con lui in un tour immaginario pieno di colori e suoni, tra chi realizza la magia da dietro le quinte, fino alla ribalta del palcoscenico, per un’esperienza unica nel suo genere, che accade solo a Milano.

 

“La risposta va cercata nella sua storia più recente - afferma. 

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale larga parte di Milano e dell’animo dei milanesi doveva essere ricostruito. Fu allora che l’allora sindaco Antonio Greppi, promise alla città di Milano “Pane e Scala”. Era il 1945. Ed è indicativo che assieme al cibo Greppi fece la scelta coraggiosa di ricostruire in primo luogo un teatro! Fu un gesto molto intenso, che coinvolse centinaia di donatori per la ricostruzione, fra cui il primo fu Arturo Toscanini, e già questo poteva dare un’idea tangibile del significato che questo Teatro avrebbe avuto da lì in poi per Milano. La scelta, poi, di far coincidere la Prima serata inaugurale della stagione del Teatro con la festa del Santo Patrono Sant’Ambrogio rende ancora più chiaro il concetto di unione e partecipazione con la sua città”.

 

Ancora oggi il teatro Alla Scala rinnova con la Prima, lo spirito e la speranza di prosperità, salutando le Feste e dandogli ufficialmente l’avvio.


Fotografia: Fondazione Teatro alla Scala

“Questo evento è caro a tutti, non soltanto agli amanti dell’Opera Lirica, della danza o della musica, perché il Teatro alla Scala è un bene di tutti.

Al di là delle opere in scena, il dietro le quinte è costellato da grandi professionalità: dalla cura dei costumi, esclusivamente sartoriali, ai fondali dipinti a mano, dall’attrezzista al danzatore, dal direttore d’orchestra al musicista e al cantante. Per questo il Teatro La Scala rappresenta un’eccellenza italiana nel mondo sotto molteplici aspetti, e la porta in scena”.

 

E proprio con questi valori Valextra celebra le Feste e la collettività, consegnando, nel secondo tema dedicato allo stupore, oggetti di desiderio dal valore unico e realizzati a più mani esperte di artigiani, che portano l’esclusività del Made in Italy da Milano al mondo.

  

A Paolo Gavazzeni abbiamo chiesto, a tal proposito, quale è il rapporto fra eccellenza, rigore, esclusività e desiderio.

 

“La sontuosità di un allestimento si raggiunge con rigore e perseveranza. È cosi che si crea l’eccellenza. Un’ eccellenza che sembra spontanea e naturale, al contrario è frutto di grandi sacrifici. Il corpo di danzatori, quando danza, disegna linee precise, frutto di un duro allenamento e lavoro, ma che appare primo di fatica. E da amante del Made in Italy e della sua precisione, penso che un oggetto Valextra rispecchi un po’ questa visione: la stessa eleganza misurata delle linee di chi danza si può ritrovare in una delle vostre creazioni. Valextra rappresenta la sobrietà di Milano e la fa conoscere al mondo: una città apparentemente rigorosa, che racchiude giardini e luoghi incantati. Rigore formale ed etica professionale sono la firma di Milano, che rende questa città senza tempo. Valextra interpreta tutto questo, unendo eleganza, design e attenzione al dettaglio”.

 

La missione di Valextra è portare nel mondo bellezza progettata, all’insegna di artigianato urbano. Per concludere, abbiamo chiesto al Direttore Gavazzeni qual è il segreto di un artista così come di un oggetto, di vivere in una costante dimensione di attualità.

 

“Avere cura delle proprie radici e andare oltre il proprio tempo, per diventare punta di diamante della propria epoca. Come fecero Mozart o Bach tutt’ora oggi contemporanei”.