Incontro Con Mr. Bar Basso

Maurizio Stocchetto svela a Valextra la ricetta del successo del leggendario locale milanese.

Quando sei il proprietario del bar che ha introdotto a Milano la cultura del cocktail, ti verrebbe perdonato il bisogno impellente di reinvenzione. Non è certo il caso di Maurizio Stocchetto, titolare del Bar Basso. Proprietario celebre e volto accogliente dietro l'istituzione storica da quasi vent’anni, quando ha sostituito il padre nella gestione del locale, Stocchetto è orgoglioso di mantenere l'istituzione milanese tanto autentica quanto originale, dalle sedute del locale al suo famoso Negroni Sbagliato. Stocchetto parla di cocktail, di storie da bar e racconta a Valextra perché, quando si parla di Bar Basso, “quello che vedi è quello che ottieni”.

 

Valextra: Per chi non conosce il Bar Basso, puoi raccontarci un po' della sua storia?

 

Maurizio Stocchetto: Bar Basso è stato fondato nel 1933 dall'altra parte della città, dall'ex proprietario Giuseppe Basso. Poi, nel 1946, appena dopo la seconda guerra mondiale, il locale si trasferisce nella sede attuale. Mio padre, veneziano di origine, ne prende le redini nel 1967, arrivato a Milano dopo vent’anni a Cortina, dal 1946 al 1967.

  

V: Come è finito a Milano tuo padre?

 

MS: Mio padre decise di partire perché voleva che io e mia sorella crescessimo in una città. Arrivato a Milano si rese subito conto che l’atmosfera era diversa da Cortina, ma anche da Venezia e Roma, dove i cocktail erano popolari anche grazie alla clientela americana. Milano era una città di investitori e la gente non aveva tempo per investire in cocktail. Inoltre, la società era divisa, gli operai non erano interessati a bere cocktail perché non si adattavano alla loro cultura. Quanto ai Milanesi, loro bevevano cocktail nelle lounge degli hotel piuttosto che nei bar. 

 

V: Quali sono i tuoi primi ricordi del bar?

 

MS: Sono letteralmente cresciuto al bar! Sono arrivato a Milano quando avevo sette anni e quando ero alle elementari andavo al bar e lì aspettavo che mio padre finisse il turno. I clienti abituali mi hanno quasi adottato, e mi è stato permesso di ascoltare le loro conversazioni; era molto interessante da bambino vedere cosa facevano gli adulti per divertirsi!

“Vogliamo che sia un locale elegante ma che appartiene pur sempre alla cultura del bar. Quello che vedi è quello che ottieni, in pratica.”

V: Come descriveresti l'atmosfera del bar, ora?

 

MS: È stato il primo bar che ha iniziato a creare cocktail a Milano e ha ancora il sapore di un'altra epoca. L’originalità sta nella veracità: è un posto reale, non troppo sofisticato! Fondamentalmente, vogliamo che sia un locale elegante ma che appartiene pur sempre alla cultura del bar. Quello che vedi è quello che ottieni, in pratica.

 

V: Pensi che quest’equilibrio sia il segreto che lo rende un ottimo cocktail bar?

 

MS: Penso che [un grande bar] abbia bisogno di un pubblico molto eterogeneo e il Bar Basso è sempre stato così. Alla fine degli anni Sessanta, il bar era pieno di politici – avevamo gente di sinistra, di destra – poliziotti, attori, cantanti, giornalisti, imprenditori, anche gente di dubbia fama – era divertente, un minestrone! La clientela ha dato il carattere, il tono al bar. Abbiamo attraversato momenti d’oro in cui eravamo molto alla moda e la gente diceva: "Bar Basso è il posto giusto!" Poi abbiamo avuto altre volte in cui la gente ci trovava noiosi perché si stavano aprendo altri posti. A sorpresa ora siamo tornati di moda!


V: Pensi che sia perché Bar Basso è diventato il luogo d’incontro prediletto della del design milanese?

 

MS: Per me, più la clientela è [diversificata], più è interessante. Ci piace avere persone che vengono dal mondo dell'arte, della moda e del design e queste tre industrie sono molto importanti in città, ma dobbiamo anche stare attenti a non trascurare le altre persone. Più siamo, meglio è!



 

“Dunque: il Negroni è stato originariamente inventato a Firenze negli anni Trenta. Mio padre ha dato una svolta alla ricetta tradizionale nei primi anni Settanta [sostituendo il prosecco al gin]. È diventato molto popolare e ci ha aiutato a metterci sulla mappa in tempi tremendi.”

V: Parliamo di una delle invenzioni più famose del Bar Basso, il Negroni Sbagliato. Come è stato concepito? È un’invenzione di tuo padre?

 

MS: Dunque: il Negroni è stato originariamente inventato a Firenze negli anni Trenta. Mio padre ha dato una svolta alla ricetta tradizionale nei primi anni Settanta [sostituendo il prosecco al gin]. È diventato molto popolare e ci ha aiutato a metterci sulla mappa in tempi tremendi.

 

V: I bicchieri del bar in cui vengono serviti i cocktail sono famosi quasi quanto il menù stesso: ce li puoi raccontare?

 

MS: I bicchieri da cocktail erano piuttosto difficili da trovare a Milano, non erano molto comuni. Mio padre, da veneziano, conosceva persone che avevano un'azienda di vetro a Venezia, così ha iniziato a sviluppare una collezione di bicchieri da cocktail. Ha disegnato bicchieri piccoli per bibite e bicchieri grandi per long drink. Quando sono arrivati ​​al bar, sono stati subito testati. I camerieri che portavano le bevande ai tavoli si lamentavano delle basi, un po' troppo piccole, e quindi non stabili. Quindi abbiamo aggiustato il progetto, creando una base più solida o uno stelo più corto o uno stelo più lungo o una tazza più grande, e così via. É servita una serie di tentativi per arrivare alla sintesi giusta, compromesso tra estetica e funzione.

 

V: È incredibile: ecco il vero design ergonomico!

 

MS: È una storia incredibile ed è diventata particolarmente interessante intorno agli anni Ottanta, quando abbiamo iniziato a diventare la “casa lontano da casa” per molti designer con base a Milano. Venivano al bar a studiare, e chiederci le specifiche su come realizzare i nostri bicchieri!

 

V: È interessante, perché più o meno nello stesso periodo in cui tuo padre è stato pioniere della cultura del cocktail e della vetreria, il fondatore di Valextra, Giovanni Fontana, ha progettato la Tric Trac, una nuova borsa per una nuova era. Pensi che l'arrivo di questi prodotti abbia coinciso con la voglia di catturare lo spirito della Milano del tempo?


MS: Per noi forse è difficile da definire, ma per mio padre Valextra era uno dei negozi preferiti fin dall'inizio! Ricordo il negozio più sorprendente con le vetrine curve di Via San Babila prima che la sede fosse trasferita in Via Manzoni. Abbiamo ancora le valigie degli anni Settanta, come la Forma Zero. Erano pesanti, ma ancora in ottime condizioni. Compriamo portafogli da anni – abbiamo anche una valigetta e molti portachiavi.

 

V: Allora, com'è il Bar Basso durante il Natale, Maurizio?

 

MS: È molto vivace prima di Natale, perché le persone si incontrano e prendono l'aperitivo per scambiarsi regali, o si incontrano per brindare prima delle feste. È un posto tradizionale e attira anche quelle persone che tendenzialmente non uscirebbero così spesso, ma per Natale vengono per un drink. Questo è il momento in cui tutto diventa più vivace.