Milano, attraverso gli occhi di Amina Marazzi Gandolfi e Mariangela Filippin

Fotografa e Stylist, il duo Milanese che ama Milano ci offre i suoi spunti personali.

Amina Marazzi Gandolfi e Mariangela Filippin, fra le più richieste fotografe e stylist di Milano, ci raccontano come sia la loro Milano e qui condividono con noi i loro ricordi della città. 


Valextra: Amina e Mariangela, come descrivereste Milano a chi non c’è mai stato prima?


Mariangela Filippin: Milano è una città nascosta dietro ai portoni, dove si celano cortili incantevoli. È una città severa che cela un animo nobile e dolce.


Amina Marazzi Gandolfi: Esattamente come dice Mariangela, Milano racchiude arte e cultura a trecentosessanta gradi e ancora oggi scoprire dopo trent’anni angoli nascosti è entusiasmante.


V: Cos’è che vi fa davvero voler rimanere a vivere a Milano?


AMG: Conosco molte persone che hanno deciso di trasferirsi a Milano arrivando da tutto il mondo e trovo che sia meraviglioso. È una città internazionale, viva, puoi respirare cultura in tutte le sue sfaccettature, tutto l’anno… è a misura d’uomo e a fine giornata rifugiarsi nel proprio quartiere ti dà una sensazione di appartenenza ad un luogo, di sicurezza non scontata in una città metropolitana e che non si ferma mai.


MF: La sua routine quotidiana, Milano ti da quello che le grandi capitali europee offrono con uno spirito tutto italiano. Qui si può trovare l'energia delle grandi città unita alla semplicità del vivere in una città relativamente piccola, a misura d’uomo.


V: E cosa la rende unica ai vostri occhi?


AMG: Guardarla dall’alto. Se guardi Milano dall’alto, il perimetro dei bastioni forma un cuore …è romantico!


MF: Il traballio della bici sul pavé, la bellezza dei tram alla luce del tramonto, il proprio riflesso sulle vetrine del centro.


V: C’è qualcosa che amate particolarmente della città e vorreste non cambiasse mai?


AMG: Credo di essere una delle poche ad amare il pavé … purtroppo sta scomparendo sempre di più.


MF: I vecchi tram con le panchette di legno.


V: Raccontateci qualcosa che solo un vero milanese può sapere sulla città.


AMG: Come in ogni città e ogni luogo, il tempo ha cambiato la funzione e l’aspetto di alcuni palazzi, a partire da alcuni quartieri che si sono letteralmente trasformati, da storici club oggi convertiti in tutt’altre attività. Fa sorridere con un velo di nostalgia quando si passa davanti a quei luoghi così cambiati e di cui ricordi com’erano prima.


MF: Che tutte le inaugurazioni sono di Giovedì.


V: In quale location vorreste tantissimo realizzare uno shooting?


AMG: Dentro ai musei, dalla Triennale al Museo del Novecento e poi la Pinacoteca di Brera e la sua Gipsoteca, l’Hangar Bicocca… insomma dove si respira l’arte.


MF: Nel complesso residenziale Monte Amiata di Aldo Rossi, un luogo metafisico e misterioso. Imperdibile.


V: Se doveste suggerire a qualcuno come passare un pomeriggio in città, che itinerario gli consigliereste?


AMG: Gli suggerirei di prendere come minimo una giornata intera, ma anche due, per potersi godere almeno una cotoletta a pranzo, due visite alle collezioni permanenti, una passeggiata tra le cinque vie e poi godersi la serata in una trattoria classica milanese. Consiglierei di fare il percorso tutto a piedi, perché camminando e alzando il naso all’insù si scopre tanto altro, e poi come sempre quando si viaggia, perdersi tra le vie.


MF: Gli direi di recarsi alla Triennale, per visitarne le mostre e per godersi il buon design, e poi uscito da lì, perdersi nelle vie sino ad arrivare a Cantine Isola (enoteca) io faccio spesso questo tragitto, ad essere sincera.


V: E per finire, potreste completare questa frase: fra le tante cose, Milano è soprattutto...


AMG: …eleganza, frenesia e concretezza.



MF: …La cotoletta alla Milanese! Sempre e per sempre!