Valextra incontra Isabel + Helen

Il design-duo londinese ci racconta il processo creativo, le icone del design a cui si ispira e il progetto realizzato con Valextra

Valextra: Buongiono Isabel e Helen. Il vostro lavoro si concentra sul movimento e sui meccanismi, che cosa vi porta verso questa forma di espressione?


Isabel Gibson e Helen Chesner (I+H): Principalmente, ciò che ci spinge verso la cinetica e la meccanica è l'incredibile soddisfazione e curiosità di creare dei meccanismi che, oltre ad essere meravigliosamente intricati e complessi, permettono di dare vita a qualcosa che prima era inanimato. Non si può fare a meno di essere attratti da questi oggetti e di rimanere sorpresi da come si attivano.

Ci piace catturare l'immaginazione del pubblico evocando un senso di gioco e nostalgia, attraverso la creazione di nuovi marchingegni e configurazioni che creano un forte impatto visivo e rivelano al contempo gli incredibili ingranaggi interni.

 

V: Cosa vi incuriosisce del portare alla luce anche i meccanismi e i processi da cui nasce il risultato finale?


I+H: Per noi il processo stesso coincide quasi sempre con l'opera d'arte, è una performance in sé e spesso include una complessa interazione di materiali e parti per creare il risultato finale.

 

V: Da cosa traete ispirazione?


I+H:  Dalla quotidianità. Diamo per scontate tante cose che ci circondano, però prese singolarmente sono tutte istantanee di bellezza. Non solo nella natura, ma anche fra gli artefatti, ci sono sistemi che funzionano perfettamente insieme per creare qualcosa di nuovo. Prendiamo per esempio la sbarra di uscita di un parcheggio e a quanti anni di ingegneria e di complessi meccanismi ci sono voluti, per far sì che una grande leva si sollevi in aria senza problemi e si abbassi in modo perfetto.

 

V: Cosa vi ha spinto a lavorare su un progetto particolare come “The Rhythm of Valextra” e realizzare un'opera che trasmettesse insieme la raffinatezza combinata alla funzionalità tipiche del Brand?


I+H: L'intricato e ingegneristico processo di realizzazione di una borsa Valextra è ciò che ci ha attratto: tanti processi artigianali, tutti interconnessi per creare un oggetto finale. Avere la possibilità di attingere a tutte queste preziose abilità e realizzare qualcosa per celebrarle è stato altamente stimolante.

 

V: Qual è il vostro modus operandi, quando si tratta di avviare un progetto come questo?


I+H:  Prima abbiamo fatto ricerche sul processo di produzione e poi abbiamo creato storie animate che prendessero vita attraverso l’installazione artistica.

V: Come avete ideato questa installazione circolare multi-storia a più piani?


I+H:  L'intera scultura rappresenta ogni fase della produzione di una borsa Valextra, caratterizzata da più livelli che mostrano le varie fasi di realizzazione, per arrivare all’oggetto finale posizionato sul livello più alto. Gli strati circolari creano cicli infiniti dei diversi processi, ognuno dei quali si ripete quando viene realizzata la borsa successiva. È una sorta di ciclo di produzione ritmico e visivo.

 

V: Qual è la scoperta più interessante che avete fatto durante il vostro processo creativo sul progetto Valextra?


I+H: In tutta onestà desideravamo davvero celebrare i bordi neri Costa. Ci ha molto colpito l'attenzione di ogni dettaglio, la precisione della verniciatura a mano e il nero lucido in contrasto con la superficie opaca della pelle. È un po’ come mettere la ciliegina sulla torta. Nell’installazione abbiamo voluto dare risalto proprio a questo processo, dedicandogli un intero piano, semplice e immediato, che ruota come se i pennelli stessero dipingendo la linea, mentre lo si guarda.

 

V: Che effetto fa vedere la vostra collaborazione con Valextra esposta al Salone del Mobile?


I+H: Siamo molto felici di far parte del Salone quest’anno, assieme a così tanti grandi del design. Per noi è un privilegio lavorare con un marchio milanese come Valextra e per i suoi autentici oggetti contemporanei, realizzati a mano. 


V: Chi sono i vostri designer preferiti?


I+H: : Ray and Charles Eames sono da sempre un grande punto di riferimento per noi, il loro approccio multidisciplinare si espande dall’arte al mondo del design, con risultati diversi tra loro, spaziando dall’architettura all’arredamento, fino ai giocattoli per bambini e ai film. Hanno applicato al quotidiano il loro pensiero creativo audace e pratico, qualunque fosse il risultato. Forma e funzionalità sono sempre ben presenti nei loro progetti, e questo è un aspetto che anche noi teniamo in grande considerazione nel nostro metodo di lavoro.


V: Cosa vorreste che il pubblico cogliesse dalla vostra installazione The Rhythm of Valextra?

 

I+H: Vorremmo che il pubblico si sentisse come se avesse visto dall’interno una lavorazione Valextra, osservando da una prospettiva speciale tutto il lavoro artigianale che viene svolto su ogni borsa.