Valextra incontra Karlotta Freier

L'elenco di ispirazioni della celebre illustratrice di Brooklyn è affascinante quanto il suo lavoro.

Per la serie Love Lines by Valextra, siamo molto felici di aver collaborato con l’artista di Brooklyn Karlotta Freier, per creare immagini originali che simboleggiano l'amore attraverso lo sguardo magico di Milano. Qui l'artista ci rivela il suo processo, le influenze e la sua interessante lista di ispirazioni personali.


Valextra: Come definiresti il tuo stile?


Karlotta Freier: Direi che si è evoluto notevolmente, partendo da un approccio analogico ispirato a piccoli momenti di vita quotidiana, per poi espandersi verso il magico e il surreale.


V: Cosa ti ha spinta a voler diventare un’artista?


KF: Da sempre disegno, dipingo, costruisco, lavoro a maglia, cucio e creo in qualsiasi modo. Ho sempre voluto sfruttare queste passioni nella mia ricerca professionale. Ho provato prima con i tatuaggi, poi con il fashion design. Poi ho scoperto che esisteva il mestiere di "illustratore" quando frequentavo la scuola di grafica e mi sono subito appassionata. Potrei essere felice facendo altri lavori, ma non riuscirei a immaginare una vita senza disegnare.


V: Quando si tratta di tradurre i valori di un marchio come quello di Valextra in opere d'arte, da dove si comincia?


KF: Per me si tratta soprattutto di trovare lo stato d'animo giusto. È un processo un po’ intimo. Osservo i prodotti e ne studio la storia, prendo piccoli appunti visivi. I colori che mi ispirano, le forme che mi danno gioia, i collegamenti con cose totalmente estranee che appaiono nella mia mente. Poi torno al brief e gioco con gli elementi che ho trovato e con i dettagli, finché non trovo qualcosa di visivamente intrigante che racconti una storia.


V: Che cosa ti ha convinta a realizzare questo progetto Valextra per celebrare San Valentino?


KF: Mi ha emozionata molto associare la grandezza dei dipinti dei maestri italiani con l'eleganza moderna delle borse Valextra e la bellezza del paesaggio italiano. Mi piace il modo in cui gli animali possano portare un elemento di sorpresa e magia nella composizione, quindi proporre delle piccole scene di affetto e amore attraverso gli uccelli mi ha entusiasmata molto.


V: Quali sono i tuoi temi ricorrenti e a chi ti ispiri professionalmente?


KF: Direi che sono costantemente ispirata da paesaggi, animali, natura, persone e architettura. Mi ispiro a molti professionisti, tra i quali i più importanti sono Tove Jansson, Yoshiharu Tsuge, Blutch [Christian Hincker] e Mamma Andersson. Guardo anche molti film per trarre ispirazione. Yasujirō Ozu e Aki Kaurismäki, per esempio, mi hanno influenzata molto.

V: Ci racconti il modo in cui lavori e quali sono i materiali che utilizzi?


KF: Lavoro con molti materiali diversi: matite, acquerelli, strumenti digitali e colori a olio.


V: Che tipo di ricerca hai fatto su Milano, per inserire le sue archtetture di fama mondiale all’interno del tuo lavoro?


KF: Questo progetto fin dall'inizio prevedeva come protagonista la città di Milano, così ho guardato molte immagini della città. Soprattutto fotografie degli anni Cinquanta e Sessanta.


V: Come percepisci la connessione tra Milano e la pelletteria Valextra?


KF: Come una città, un oggetto ben progettato ha bisogno di molti dettagli per funzionare in modo armonico. Una storia molto lunga, la cura e la maestria dei suoi artigiani sono alla base di entrambe le cose.


V: Cosa desideri suscitare con le opere d’arte che hai creato per la Campagna Valextra?


KF: Quando si crea un’opera d’arte lo si fa per se stessi e poi la si lascia andare. Trovo bellissimo che qualcuno attraverso Valextra si connetta all’opera e ne tragga gioia. 


V: Grazie Karlotta! Infine, in occasione della nostra collaborazione per San Valentino, potresti completare questa frase: L'amore è…


KF: Tutto.