Valextra incontra Katerina Jebb

l’artista che ha collaborato per il progetto “The Sum Of Its Parts” si racconta, attraverso il suo processo creativo

Famosa per la sua tecnica di "scanography”, in cui oggetti e persone vengono scansionati e traslati in una nuova prospettiva, l'artista britannica Katerina Jebb è rinomata in tutto il mondo. Per il progetto The Sum Of Its Parts di Valextra, le abbiamo chiesto di portare sui nostri prodotti e strumenti di lavoro, la sua inimitabile estetica. Qui ci racconta il suo processo creativo.

 

Valextra: Buongiorno Katerina, grazie di quest’intervista per il Valextra Journal. Le tue scansioni di persone e oggetti sono famose in tutto il mondo, cosa ti ha spinta a esplorare questa tecnica?

 

Katerina Jebb: Uso la tecnologia moderna per creare immagini, e lavoro da trent’anni con le macchine per la scansione digitale. 

Mi affascina da sempre l'innovazione e l’esplorazione di nuove prospettive. La scansione permette di ottenere un'immagine pura, in cui è presente solo l'oggetto che fluttua in un'aura grigia.

 

V: Puoi parlarci del processo che hai seguito per questo progetto con Valextra?

 

KJ: Utilizzo uno scanner digitale e scannerizzo gli oggetti; è una procedura relativamente semplice che restituisce una copia esatta, un facsimile, dell'oggetto posato sulla lastra di vetro dello scanner. Le immagini che ne derivano sono disadorne e immediate, e pongono il soggetto in una posizione predominante.

 

V: Il tuo lavoro ti ha portata in tutto il mondo: qual è il luogo che ti ha lasciato il maggiore impatto creativo?

 

KJ: Il Vaticano.



V: Dove vai e cosa fai quando sei in cerca dell'ispirazione?

 

KJ: Non la cerco. L'ispirazione è un'energia imprevedibile che si manifesta nel momento in cui ci si sente aperti a riceverla.

 

V: Molti degli oggetti sono importanti prodotti d’archivio Valextra. Perché ritieni sia importante assicurarsi che vengano ricordati attraverso le nuove tecniche artistiche?

 

KJ: Fare l’inventario degli strumenti storici usati per decenni per lavorare e creare a mano, è un onore. In quest’epoca contemporanea, il termine "fatto a mano" indica l’approccio umano, che è molto più raro di qualcosa prodotto in serie. Apprezzo che la qualità sia una caratteristica distintiva e che l'antica tradizione dell'artigianato venga riconosciuta con il giusto valore. Ci si rende conto della precisione e della dedizione nella costruzione di queste borse e del fatto che siano progettate per durare nel tempo.

 

V: C'è un oggetto in particolare che ha attirato la tua attenzione?

 

KJ: Sì, una valigetta “alla James Bond” del 1954 che ha un astuccio nascosto all'interno. Trovo sia un oggetto surreale e bellissimo.

 

V: Qual è l'energia che ti attira in un progetto o nell'iniziare una nuova opera d'arte?

 

KJ: L'intuizione.